In questo numero di “Leggiamo insieme” Roberto Vacca ha intervistato il professor Luca Diotallevi, docente dell’Universita’ di Roma III, autore del libro: “Fine Corsa – La crisi del cristianesimo come religione confessionale” (EDB, 2017).

Per una frazione di modernita’ che, a grandi linee, va dal Cinquecento ai nostri giorni, in una parte d’Europa il cristianesimo ha assunto prevalentemente una forma confessionale. Cio’ ha suscitato strutture sociali e organizzazioni che amministrano i mezzi di salvezza, consentendo alla religione di fungere da «infrastruttura statale» e di contribuire alla definizione dell’identita’ pubblica e alla legittimazione del potere politico, anche attraverso il contenimento delle espressioni eversive rispetto all’ordine sociale. Proprio la crisi di quella forma di cristianesimo – che e’ anche crisi di un’idea di religione e dello stesso Stato come perno di un particolare modello di ordine sociale – puo’ essere assunta come punto di partenza per comprendere il quadro attuale, senza con cio’ ipotecarne sviluppi, tempi e approdi; essa potrebbe evolvere ed eventualmente risolversi in tanti modi, forse anche in termini non neoconfessionali e più in generale neostatali. In questo contesto si apre la possibilita’ di esplorare le espressioni di insoddisfazione nei confronti della riduzione confessionale del cristianesimo, cogliere i segnali che invocano una ripresa della forma ecclesiale e approfondire le crescenti difficolta’ delle Chiese a influenzare processi extrareligiosi. (dal sito ibs.it)

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