Raffaele Jaffe, l’uomo che regalò a Casale un incredibile scudetto alla vigilia della Grande Guerra. Giorgio Ascarelli, il fondatore del Napoli in una stagione segnata da tante felici intuizioni. Renato Sacerdoti, il presidente che per primo fece assaporare ai tifosi della Roma il sogno tricolore. Tre protagonisti del nostro calcio, oggi quasi del tutto dimenticati, che ora ‘rivivono’ nel libro “Presidenti” (Giuntina, 144 pagine, 12 euro) del giornalista Adam Smulevich. Le loro sono storie “scomode” e fu il fascismo, e più precisamente le Leggi Razziali, a renderli degli indesiderati. Ascarelli era già morto da tempo quando le Leggi entrarono in vigore. Ma ciò non gli evitò una feroce ritorsione postuma.
Jaffe e Sacerdoti, pur convertiti al cristianesimo, furono messi ai margini della società. Il preludio a quello che sarebbe successo di lì a poco. Il ‘fascistissimo’ Sacerdoti, in clandestinità, riuscì a scamparla. Jaffe invece, arrestato da militi in camicia nera, terminò la sua vita ad Auschwitz. Il libro di Smulevich ricostruisce le loro storie, non accontentandosi di ripercorrere cronologicamente fatti e situazioni. È uno sguardo d’insieme a una stagione di scelte e responsabilità, in ogni senso. Perché l’orrenda pagina del pregiudizio e della violenza fascista riguarda un po’ tutti.
Rileggerla attraverso lo sport, linguaggio universale per eccellenza, secondo l’autore può forse aiutare a fare chiarezza.
E al tempo stesso contribuire ad aprire nuove strade, a rafforzare la sfida di una memoria realmente consapevole.
(fonte Ansa)

In questo numero di “Leggiamo insieme” Roberto Vacca e Claudio Coppini hanno intervistato il giornalista Adam Smulevich, autore del libro “Presidenti – Le storie scomode dei fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma”, edizione Giuntina.

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